Oculus Quest 2 – Recensione e confronto con Quest 1

by Gianluca Errera
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Ed eccoci finalmente alla mia personale recensione e quindi esperienza con il nuovo visore di Facebook (Oculus è una società del gruppo di Zuckerberg…) Quest 2.

Partiamo subito con il dire che da possessore di Quest 1 (il visore dello scorso anno) il balzo in avanti è evidente ed innegabile. In primo luogo per una questione di comodità complessiva. Il Quest 1 è (li ho entrambi) oggettivamente più scomodo. Con questo nuovo visore riusciamo tranquillamente a sopportare una medio lunga sessione di gioco mentre con il suo predecessore (che premeva troppo sul viso ed era più pesante e sbilanciato in avanti) era molto più difficile superare i 30 minuti di esperienza. Detto questo, il nuovo Quest 2 è più compatto e leggero (circa 50gr in meno)! Come visto nell’ unboxing che ho pubblicato qualche giorno fà, la confezione è molto basic. Troviamo il visore, i nuovi controller, un caricatore ed un cavetto da circa in metro. Quindi meno ricca rispetto lo scorso anno ma oggettivamente non manca nulla per godere di una esperienza VR completa. Il sistema di “ancoraggio” di serie, lo “strap”, in questa nuova versione è composto da elastici diciamo “economici”. Non scomodi ma sicuramente molto basici nelle regolazioni. Per questo motivo consiglio l’Eltie Strap (venduto separatamente) con il quale si raggiunge un elevato confort di visione. Ne esistono due modelli, uno con batteria ed uno senza. Una batteria ausiliaria garantisce una esperienza VR molto più lunga (specie se utilizzato connesso ad un PC) ma il costo dello strap è di circa 150 euro. Per ovviare a questo problema io ho optato per una soluzione Home made meno costosa. Ho acquistato l’Elite Strap standard (circa 49 euro) ed ho montato una powerbank da 10000mAh ella Anker piccolo e leggero che acquistai per il precedente visore. 

Con questa soluzione “economica” si riesce ad ottenere un ottimo risultato per lunghe sessioni di gioco. L’Etite Strap  fa la differenza, almeno nella mia esperienza, ed agevola molto l’uso. I materiali del visore sono un pochino plasticosi e all’inizio mi hanno dato una sensazione di “povertà” rispetto al primo modello ma in realtà non è così e le plastiche e gli assemblaggi sono buoni e molto precisi. 

E’ proprio vero, Quest 2 apre la realtà virtuale a tutti! Il visore all in one di Facebook quest’anno, con prezzi molto aggressivi, rende fruibile la VR al grande pubblico. Sia che si abbia un PC Vr ready sia che si voglia usarlo da solo il nuovo visore ci permette di approcciare a questo fantastico mondo con un esborso minimo e con grande soddisfazione. Dal punto di vista tecnico abbiamo una deciso upgrade del Soc. Il nuovo Snapdragon Xr2 (basato sul famoso 865 top di gamma della fascia telefonia mobile) fa la differenza. Il Quest 2 è velocissimo e performante. Anche il file sistem è molto veloce (il semplice copia ed incolla di file di grandi dimensioni lo dimostra) e i 6gb di ram con la nuova GPU rendono il tutto sempre fluido (cosa importantissima in VR). Il nuovo pannello diventa LCD fino a 90Hz che rispetto al precedente modello è un passo in avanti notevole ma con qualche compromesso e mi spiego meglio: il Quest 1 monta due pannelli Pentile OLED con neri assoluti e forti contrasti ma un effetto “retina” molto marcato (oltre ad avere una risoluzione inferiore 1440 x 1600 per occhio ed un refresh di massimo 72Hz). Il nuovo Quest2, con l’adozione del pannello LCD (già visto su sistemi come il RiftS) non ha praticamente nessun effetto “griglia”, ha una risoluzione quasi 4K (1832 x 1920 per occhio) ma dei neri molto poco marcati, quasi tendenti al grigio. Questo per qualche utente potrebbe essere un problema ed io francamente all’inizio ho notato molto questa differenza ma poi mi sono assuefatto e la maggiore risoluzione francamente porta tutto in secondo piano. 

Lato software non ho trovate molte differenze con con il predecessore. L’utilizzo è identico quindi quello che valeva per Quest 1 vale per il Quest 2. Nello specifico parlo di Link, il sistema di connessione ad un pc per fruire dei contenuti progettati per Rift/RiftS via cavo USB e dei vari metodi di  “Sideload” che ci permettono di installare software di terze parti. Virtual Desktop (software fondamentale, che ci permette di giocare con titoli cosi detti “AAA” per PC senza cavo via streaming) funziona alla grande e giochi come Asgard’s Wrath o Star Wars Squadrons sono una vera goduria con il nuovo Quest 2. Trovo molto migliorato l’audio dalle casse interne del visore ma per una vera esperienza VR immersiva consiglio sempre un paio di auricolari (io ne uso un paio della Sony che sono fantastici). Piccolo avvertimento, non tutti gli accessori per Quest 1 sono compatibili per il due, ad esempio le cuffie. Il primo Quest ha due jack audio (uno a destra ed uno a sinistra) mentre il Quest 2 ne ha uno solo a sinistra quindi se volte riutilizzare le vostre cuffiette separate dovrete comprare un adattatore.  Lato autonomia non ho notato grandi differenze con il modello precedente, quindi siamo sulle 2,5 ore continuative.
I controller sono stati migliorati e leggermente ingranditi ma li trovo comunque comodi e molto precisi. Altra piccola questione degna di nota è la gestione dell’ipd (la distanza interpupillare dei nostri occhi). Sul nuovo visore abbiamo solo 3 regolazioni, che per la stragrande maggioranza degli utenti è perfetta ma comunque la ritengo al quanto limitata. Forse andrebbe aggiunta una soluzione software che renda più precisa la regolazione. Io ho trovato la posizione perfetta fra 1 e 2 lavorando di “fino” sul movimento delle ottiche.

Quest’anno Facebook ci obbliga ad usare il nostro account della piattaforma social per gestire il visore e per qualche utente potrebbe essere un problema (personalmente non trovo nessuna difficoltà…). Consideratelo se decidete di acquistare il Quest 2.

In conclusione, Quest 2 continua sulla strada del suo predecessore ovvero il rendere fruibile la realtà virtuale a tutti, sia che si abbia un PC da gaming sia che lo si usi da solo come una vera e propria console ma con un prezzo molto aggressivo (349 euro per la versione da 64gb). Qualche aspetto “negativo” c’è, ad esempio la questione dei neri che risultano tendenti al “grigio” e la gestione dell’IPD ma forse la cosa potrebbe essere mitigata con l’implementazione di qualche regolazione, vedremo come Oculus vorrà gestire la cosa. Per il resto confermo quanto dissi per il primo Quest ovvero che la piattaforma ad oggi è l’unica soluzione sul mercato che offre queste esperienze “all in one” ma in questo 2020 (nefasto…) ulteriormente migliorata.  Ottimo, Oculus Quest 2

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