Check Point ha reso noto il Global Threat Index di maggio 2019. Il team di ricerca ha scoperto una falla, chiamata “BlueKeep” Microsoft RDP (CVE-2019-0708) per i sistemi Windows 7 e Windows Server 2008 e avverte le organizzazioni di controllare questi sistemi vulnerabili per evitare che l’anomalia venga sfruttata per causare attacchi ransomware e criptomining.
La falla BlueKeep colpisce quasi 1 milione di dispositivi Internet, e ancora di più all’interno delle reti delle organizzazioni. La vulnerabilità è critica perché non richiede alcuna interazione da parte dell’utente per essere sfruttata. L’RDP è già un vettore di attacco diffuso e consolidato che è stato utilizzato per installare ransomware comeSamSam e Dharma.
“La più grande minaccia che abbiamo visto nell’ultimo mese è BlueKeep. Anche se non si sono ancora visti attacchi che lo sfruttano, sono state sviluppate diverse prove di fattibilità di exploit pubbliche. Siamo d’accordo con Microsoft e altri osservatori della cyber-security che BlueKeep potrebbe essere utilizzata per lanciare cyber-attacchi simili alle campagne massicce WannaCry e NotPetya, del 2017”, ha dichiarato Maya Horowitz, Threat Intelligence e Research Director di Check Point.
In Italia, Check Point Research riporta una particolarità che vede Ursnif, trojan che invia le informazioni a un server remoto arrivando al sistema Windows della vittima attraverso il kit di exploit di Angler, come malware più diffuso del Paese con il 12,59% di impatto, in controtendenza al solo 0,4% di impatto globale.