In questi anni stiamo assistendo ad un lento (neanche troppo) affermarsi nel panorama della mobility mondiale di sempre più brand che arrivano direttamente dalla Cina.
Come tutti ricordiamo, all’inizio, le marche che si contendevano il primato su scala worldwide erano le solite due o tre e mi riferisco a Nokia, Motorola, SonyEricsson e poco altro. Con il passare degli anni e l’avvento di Apple (con il suo iPhone) e di Samsung (che ribatteva e ribatte colpo su colpo alla casa di Cupertino) le cose sono profondamente cambiate. Siamo passati da una tecnologia resistiva ad una capacitiva, siamo entrati nell’era delle app passando per il concetto di cloud. Ma tutta questa tecnologia da dove arriva (e arrivava…)? Dalla Cina, ovviamente! Cosa sta cambiando ora? Il mercato! Dopo lo step tecnologico stiamo vivendo quello economico.
Come dicevamo, fino a qualche tempo fa erano solo i grandi brand a vendere smartphone, forse con un conseguente “cartello” dei prezzi (per intenderci, un device di fascia alta costava e costa, sia questo Android o iOS intorno a 800/900 euro). Oggi il modello sta cambiando, fondamentalmente la produzione avviene tutta su territorio cinese ed i i vari “nuovi” produttori, in primis Huawei, Meizu, Xioami oppure Oppo (solo un esempio di alcuni nuovi marchi) sono usciti allo scoperto, passando da una condizione di “assemblatori” per conto terzi ad una di produttori/rivenditori con un proprio brand a prezzi estremamente aggressivi. Il basso costo della manodopera (che non dimentichiamo a spinto Apple a produrre in Cina) ed il diretto approvvigionamento di materie prime uniti ad una filiera estremamente corta, permettono di piazzare device dai costi che si aggirano intorno alla metà dei diretti, blasonati, concorrenti. Certo, non sempre questo è sinonimo di qualità. Capita spesso di imbatterci in smartphone magari ben assemblati, con componentistica di livello ma con un software a dir poco penoso e con un post vendita quasi inesistente. Quindi conviene acquistare uno di questi prodotti? La risposta e “NI” dopo una attenta analisi!
Cercherò di spiegarmi meglio. A fronte di un costo più basso di un pari concorrente “garanzia e provenienza Europa” rischiamo di imbatterci in problemi di compatibilità/usabilità. Ad esempio, i servizi di Google. Capita molto spesso che questi terminali ci arrivino privi di queste funzioni (Playstore, Gmail etc.) in quanto sul mercato cinese non installati di default (costi di licenze più bassi da parte dei produttori e proliferazione di market alternativi locali). Quindi dobbiamo essere consapevoli che possedere uno di questi device comporta una discreta (nulla di impossibile intendiamoci) conoscenza del sistema Android per effettuare tutte le configurazioni propedeutiche manualmente. Per mia esperienza diretta, in questi ultimi due mesi mi sono preso un device Huawei per il mercato cinese (prima volta che acquisto un terminale non Europa!). Perché direte voi? Perché al netto di tutte le considerazioni conviene!! Nello specifico stiamo parlando di un Mate 8 (esiste anche in versione italiana al costo di circa 600 euro con 32gb di storage e 3gb di Ram) con 4gb di ram e 128gb di storage! Costo al pubblico (sempre online ovviamente) circa 150 euro in meno rispetto alla versione ITA ed un hardware nettamente superiore. Molte volte i costruttori cinesi differenziano (verso l’alto) le loro produzioni, ma solo per il loro mercato. Altro fattore che mi ha fatto propendere per questa versione China del Mate è il supporto lato software. Le versioni per il loro mercato interno sono molto più supportate delle versioni internazionali (e vorrei vedere, visto il numero di smartphone venduto sul solo suolo cinese..) con un costante sviluppo delle parte sistema operativo. La compatibilità hardware è garantita ed alla fine, una volta completate tutte le operazioni di configurazioni, ci si ritrova fra le mani un device di fascia altissima, performante e completamente utilizzabile ad un costo molto più basso!
In conclusione quindi venendo alla domanda iniziale del post di oggi, ovvero “Cinese oppure no?” il mio consiglio (nel caso vogliate cambiare il vostro smartphone con un modello più nuovo e potente) è quello di vagliare anche l’opzione nuovi “Chiana brand”. Non fermatevi alle solite due marche, ma cominciate a prendere in considerazione anche i nuovi ed emergenti marchi di provenienza Cinese (non sono tutti cosi ostici, alcuni sono già pronti all’uso). Unico prerequisito, come detto prima, è una discreta conoscenza/consapevolezza di Android per permettervi di gestire le prime fasi di configurazione del device. Ma per noi tecnofolli è pane quotidiano!
Buona configurazione a tutti