Realta Virtuale: Oculus Quest e nuove esperienze in VR

by Gianluca Errera
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In questo periodo di pandemia ho cercato di approfondire nuovi argomenti che mi hanno sempre “ronzato” nella testa e che per un motivo o per l’altro non sono mai riuscito ad affrontare con le dovute attenzioni.

Uno di questi argomenti è la realtà virtuale, un universo che ho sempre visto da lontano ma con curiosità. Ho cercato di approcciare alla VR in vari momenti della mia vita ma sempre con scarsi risultati ( un po per mancanza di tempo ed un po per svogliatezza…). L’hardware certo non aiutava (visori che ospitavano smartphone con risultati alquanto improbabili…) ed il parco software non era assolutamente all’altezza. Anche il prezzo dei visori “professionali” non era certo accessibili e quindi… Oggi le cose sono leggermente cambiate e sul mercato sono arrivati prodotti molto più interessanti (come il Quest) e il software è molto più maturo. Tutto questo mi ha spinto ad approcciarmi in modo convinto a questo mondo con ottimi risultati!! Francamente non immaginavo ci fosse tanto fervore dietro questa realtà virtuale. Sto scoprendo molte community, software veramente ben fatto e tanta tanta voglia di sperimentare. Per questo ho deciso di aprire su iltecnofolle.it una sezione dedicata dove cercherò di parlare di questo mondo con recensione di giochi, software ed hardware. 


Detto questo, apro questo filone con l‘Oculus Quest il visore che ho scelto per entrare in questo mondo e diciamo pure  dalla porta principale! Infatti il Quest è veramente un ottimo prodotto! Presentato qualche mese fa da Mark Zuckerberg (Oculus è una società del gruppo Facebook) il Quest è il primo visore stand alone e PC in commercio. Solitamente i visori VR di fascia alta devono essere connessi ad un PC per funzionare demandando tutta la capacità computazionale al computer e operando esattamente come un monitor. Oculus Quest è il primo che opera sia con PC (tramite un cavo USB 3.0 ed il software LINK) sia da solo. E’ dotato di sistema operativo Android! Al suo interno batte il cuore di uno Snapdragon 835 con 64 0 128 GB di storage che gli permettono di far girare agevolmente anche titoli di un certo peso in completa autonomia.  Per avere una grafica molto migliore (ricordo che Quest utilizza due pannelli OLED 1600×1440 a 72 Hz per occhio) va utilizzato un computer con una scheda video ben carrozzata. Io utilizzo un Intel  i7 di nona generazione con una scheda video  Nvidia RTX 2060 e francamente l’esperienza è appagante! Il visore utilizza un sistema di tracciamento “spaziale” tramite quattro camere poste frontalmente. Questo permette all’utente di  muoversi liberamente nell’ambiente che lo circonda con un elevato grado di sicurezza (ricordo che avviata l’esperienza VR il fruitore è completamente disconnesso dal mondo esterno…). Per fare questo viene utilizzato il sistema Guardian o “inside-out tracking” (tracciamento inverso della prospettiva) che avvisa il giocatore nel momento che si avvicina al perimetro tracciato virtualmente. Altro punto di forza è il sistema di controllo che condivide con il fratello cablto Oculus Rift S. E’ un sistema con 6 DoF (Degrees Of Freedom). Questo permette di “girare intorno a un oggetto tridimensionale” o utilizzare il controller per muoversi all’interno dell’aera di gioco. Funziona veramente bene esattamente come avere mani virtuali. In giochi come Half Life: Alyx  si riesce ad interagire con il mondo virtuale che ti circonda (a proposito, Alyx è veramente la killer application per la VR oggi!).  Ottimo il sistema di controllo della distanza interpupillare (utile per chi soffre di anomalie al campo visivo). La gestione del visore avviene via smartphone con l’app Oculus (per iOS e Android) e questo rende la prima configurazione estremamente facile e veloce.

L’audio viene emesso dalle bande laterali dove sono posizionate le cinghie. Il suono è abbastanza buono ma se si vuole ottenere una esperienza coinvolgente servono almeno un paio di auricolari. Io sto usando degli Xiaomi Piston ed molto buono il risultato finale. Citazione a parte merita il software. Come dicevo sopra Oculus Quest può essere utilizzato come visore standard e può accedere a i titoli per Rift/RiftS (Steam e non solo). Per fare questo Oculus ha messo a disposizione (ancora in beta ma funziona benissimo) LINK. Questo software permette di connettere il visore con cavo USB 3.0 (facilmente reperibile su Amazon, non originale) al PC in maniera abbastanza agevole. Configurato il tutto sarà come avere un Rift e apprezzare titoli come Alyx o Project Cars 2 oppure simulatori di volo come VTOL. Il risultato è stupefacente, almeno per me! Non credevo si potesse arrivare ad un livello tale. Certo in questa configurazione serve un PC da gaming (io ho optato per un MSI GL75 9SE Laptop). Ma non finisce qui…e se volessimo giocare ai nostri titoli preferiti su PC ma senza cavo? Si , può, fareee!!! Nel mondo di Quest esiste il “sideloading ” ovvero scaricare software in modo alternativo. Qui possiamo trovare soluzioni veramente valide come VirtualDesktop. La community e fervente, attiva e gli sviluppatori indie sono particolarmente attivi su piattaforme come SideQuest, un modo alternativo per fruire della VR. Tornando a VirtualDesktop questo software ci permette di connettere in “streaming” al nostro pc il visore e quindi di giocare liberamente via WIFI (il WIFI deve essere 5GHz per ottenere prestazioni soddisfacenti) nella nostra stanza a titoli che altrimenti prevederebbero, ovviamente, la connessione cablata. Questa è la vera feature che rende il Quest un prodotto consigliatissimo e unico. Si, sono consapevole che esistano visori ancora superiori (con costi ovviamente maggiori) ma ad oggi tutti “vincolati”  al cavo e questo mi ha fatto scegliere il Quest.

Per concludere questa prima recensione posso affermare con assoluta certezza che sono veramente “sconvolto” da questa realtà virtuale! Mi ha rivoluzionato totalmente l’esperienza di gioco. Ero e sono un fruitore di console come Xbox One ma giocare totalmente immerso nel mondo del gioco è assolutamente appagante. Il Quest è un ottimo prodotto, il primo della sua specie, ma sicuramente è il futuro per queste esperienze. Non dico sia perfetto e ne tanto meno lo stato dell’arte (i suo piccoli difetti li ha ed è normale e fisiologico) ma sicuramente sta tracciando una linea netta fra il modo classico di giocare in VR e quella che ritengo la condizione fondamentale per vivere questo mondo, ovvero l’essere liberi da cavi e cavetti!
Per ora mi fermo qui ma seguiranno approfondimenti del mondo VR perchè non esistono solo giochi ma anche ottime esperienze artistiche/culturali che meritano approfondimenti separati. 

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