Per me non è stato facile scrivere questa recensione. Sono un estimatore della serie Note fin dagli albori di questi device e proprio per questo un utente esigente che si aspetta determinate prestazioni (visto anche il prezzo…) sempre al top, per il top degli smartphone!Partiamo dalla fine, dalle considerazioni (personali intendiamoci) che ho tratto in circa venti giorni d’uso. Il nuovo Note è, per noi europei, una fuori serie in tutto tranne che nel motore. Mi spiego meglio, la domanda che mi frulla per la testa da mesi e mesi è la seguente: per quale motivo Samsung si ostina ad utilizzare il suo SOC Exynos evidentemente inferiore per prestazioni e consumi energetici al suo antagonista Qualcomm? Per quale motivo, logico e non economico/commerciale, il colosso coreano ci propina (a prezzo pieno) un device per certi aspetti “monco”? Al Note 20 Ultra non manca nulla, ha una serie di fotocamere ottime, un display fantastico (con i suoi 120Hz) una pletora di servizi offerti dalla OneUI che raramente si riscontra in uno smartphone, un audio stereo degno di un multimedia device, la Spen (che lo rende unico nel panorama mobile) il 5G ma, ha anche un SOC (ripeto, sempre per la nostra variante europea) veramente non all’altezza. Capisco che con una batteria da 4500mAh non si possano fare miracoli con tutto questo ben di Dio (anche gli spazi interni per via della penna sono quelli che sono…) ma con uno Snapdragon 865 (meglio se Plus) si riescono ad ottenere, a parità di configurazione (lo dimostrano i vari test fatti con le due varianti Europa e Usa dello stesso terminale) delle prestazioni decisamente migliori. Il fatto che la nostra variante soffra di qualche riscaldamento di troppo è sicuramente sintomo di una scarsa ottimizzazione del processore. L’Exynos 990 nelle operazioni normali non si comporta male anzi riesce a gestire abbastanza bene la complessità dello smartphone sempre se sotto copertura wifi, le dolenti note arrivano in copertura 4G e/o 5G dove le temperature d’esercizio aumentano se usato “intensamente” ed i consumi energetici schizzano, arrivando a malapena a coprire una giornata di lavoro (comunque a sera si arriva sempre, o quasi…). Si, ho usato il termine “lavoro” in quanto Samsung ci ha sempre raccontato che la serie Note era votata alla produttività, al lavoro “duro” ed intenso. Intendiamoci non ho riscontrato gravi pecche ma ho semplicemente constatato quello che leggevo nel web, quello che percepivo da chi lo stava utilizzando. Con questo non voglio assolutamente dire che Note 20 Ultra vada male o sia un terminale da bocciare, anzi! Chiedo solo il perchè di questa scelta che fa quasi pensare che l’utenza europea sia di seconda fascia e non meriti il top, per il top dei device! Sarebbe veramente mancato poco a questo Note per diventare il Note migliore di sempre ed invece si è dimostrata l’ennesima occasione persa da parte di Samsung. Detto questo, non starò qui a sciolinare le sue specifiche hardware ampliamente dibattute sul web e mi limiterò semplicemente a dirvi che Note 20 Ultra va bene anzi benissimo. Un miglioramento della precedente versione con delle scelte fotografiche di livello (il nuovo sistema di messa a fuoco risolve le pecche presenti nella serie S20 Ultra) come uno zoom 50X che funziona e convince e ci permette di fare scatti notevoli e divertenti.
Lato multimedia ho testato xCloud di Microsoft e sia in wifi sia in 5g (anche 4G+ Vodafone) l’esperienza di gaming è veramente buona e appagante. Il nuovo pannello con refresh rate variabile da il meglio di se con video e giochi. L’audio dagli speaker è avvolgente con il supporto Dolby ed anche con le Galaxy Buds+ l’esperienza di ascolto musicale è ottima (forse i volumi andrebbero un pelo alzati). Ottima la soluzione Dex, ora in modalità wireless, che ci permette di “proiettare” su uno schermo compatibile un vero PC desk senza cavi e cavettini.
La nuova OneUI è sempre ricca, anche troppo, di funzioni e permettono a Note 20 Ultra di essere ad oggi forse il terminale più completo. La nuova Spen mi ha piacevolmente confermato quanto già di buono fatto lo scorso anno. E’ ormai impossibile percepire la latenza nel momento della scrittura ed è veramente l’arma finale del Note.
Concludendo anche quest’anno Samsung ha confermato questa tendenza, passatemi il termine “scellerata”, di immettere sul mercato europeo un device con SOC Exynos rendendo il Note 20 Ultra 5G un device ottimo ma non perfetto, non il vero top di gamma che tutti noi appassionati aspettavamo. Speriamo in qualche aggiornamento (ma i miracoli non esistono…) oppure (da innamorati della serie Note) nel prossimo anno che magari vedrà anche il nostro mercato premiato con un processore da vero Top.